Violino
Prof.re Mario Presti
Lo strumento
Il violino è uno strumento che risale alla fine del Cinquecento e la sua creazione è attribuita al liutaio Gaspare Bartolomeo da Salò. La leggenda narra che gli apparve in sogno un angelo e gli disse di costruire uno strumento con la voce appunto di un angelo. Per la sua importanza sonora è definito oggi il re dell'orchestra.
IL violino é uno strumento ad arco, si suona poggiandolo sulla spalla sinistra, mentre con la mano destra si tiene l'archetto, che sarebbe una asticciola di legno munita di "crini" (coda di cavallo), con i quali si sfregano le corde per ottenere il suono.
Le moderne corde del La, Re e Sol sono dotate di un'anima in fibre sintetiche (nylon, rayon, ma anche carbonio), oppure in budello (le più pregiate di budello di gatto) , circondata da un avvolgimento di seta e sempre rivestite esternamente in metallo (acciaio, alluminio, argento e persino oro) per conferire una maggiore massa all'insieme, così da permettere di produrre le note più gravi mantenendo la corda abbastanza sottile. La corda del Mi (la più acuta, detta il cantino) è quasi sempre costituita da un unico sottile filamento di acciaio.
È noto da molto tempo che lo spessore del legno e le sue proprietà fisiche incidano grandemente sul suono prodotto da uno strumento a corde come il violino. L'intensità ed il timbro del violino sono determinati dal modo in cui la cassa armonica si comporta da un punto di vista acustico, secondo precisi schemi determinati dal fisico tedesco Ernst Chladni.
Il posizionamento delle dita della mano sinistra sulle corde non può far affidamento su aiuti tattili quali ad esempio le barrette (barrée) che delimitano i tasti su altri strumenti a corda (come nella chitarra). L'esecutore deve ottenere la posizione ottimale basandosi unicamente sulla propria abilità (la cosiddetta "memoria muscolare"), altrimenti il suono risultante sarà stonato o totalmente sbagliato. I violinisti si esercitano per molte ore, in parte per addestrare le dita a raggiungere automaticamente la posizione corretta, in parte per migliorare l'abilità nel correggere il più rapidamente possibile eventuali scostamenti tra la nota desiderata e quella emessa.